Fra tutti gli applausi finora sentiti e riecheggiati a Cannes, quelli per Inside Out sono stati i più sentiti, sonori, fragorosi. Il cartoon dello studio di Pixar, nuovo prodotto Disney nato dalla creatività di John Lasseter – Pete Docter e della loro squadra (Toy Story, Up!, Alla ricerca di Nemo, Ratatouille) ha conquistato, commosso e rallegrato tutti. Un consenso tale che vien da chiedersi perché questo titolo non sia in concorso. Ma pazienza, la riscossa non è lontana: presto uscirà nelle sale – la data italiana è il 16 settembre – e c’è da scommettere che i botteghini faranno faville.
L’idea alla base di quest’opera è decisamente originale: i protagonisti incarnano emozioni quali la Gioia, la Tristezza, la Paura, la Rabbia, il Disgusto. Dalla loro interazione derivano cambiamenti d’umore e tramite esse lo spettatore affronta un viaggio imprevedibile quanto coinvolgenti nei più reconditi angoli della psiche umana. I ricordi sono sfere riposte su grandi scaffali, i pensieri hanno la forma di un trenino rosa che passa senza un orario preciso. La protagonista è la piccola Riley, undici anni, e i suoi sentimenti tingono le giornate di giallo, blu, verde, viola, rosso: a seconda di come va.
“Quando ho cominciato a pensare a questo film – ha spiegato Docter – mia figlia aveva 9 anni e stava crescendo, vedevo i suoi cambiamenti nelle sue reazioni, nel modo di relazionarsi con noi e con gli altri e mi chiedevo ‘cosa avrà nella testa, cosa le sta passando?’. Ecco, è stato quello lo spunto per un viaggio, quasi un’avventura nella mente di una persona“. Le suddette Emozioni guidano Riley e la aiutano a crescere, facendole anche conoscere varie “isole”: quella dell’amicizia, della famiglia, del gioco, dell’onestà. Ma non può andare tutto bene, diventare grandi significa anche affrontare prove e difficili e Riley non potrà sottrarsi a questa regola naturale. In ballo vengono tirate anche la memoria e lungo termine e la memoria a breve termine, restituite come labirinti di sfere contenenti momenti di gioia o più bui, comunque cose che caratterizzano la storia di ognuno di noi. Naturalmente non mancano i sogni e non manca neppure l’amico immaginario.
“E’ il film più difficile che abbia mai fatto – ha detto il fondatore della Pixar John Lasseter – qualcosa che mai si è visto prima come storia: nella sceneggiatura siamo partiti dagli studi sulla psicologia, sull’importanza delle emozioni e sulla memoria“. “Ciascuno – ha fatto eco Docter – si riconosce in Inside Out, tutti viviamo delle stesse emozioni e l’alternarsi di questo fa parte della vita di tutti“. Inside out è stato presentato sulla Croisette da Lasseter, Docter e alcuni dei doppiatori tra cui l’attrice comica presentatrice dei Golden Globe Amy Poehler. Un trionfo su tutta la linea.
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