Se Cenerentola diventa un’eroina dei tempi moderni

L’idea era di portare un classico in termini visivi che avesse all’interno una dinamica umana. Questa fiaba è una storia universale, perché ogni spettatore di ogni generazione porta qualcosa di soggettivo nella sua visione. Cenerentola si riteneva fosse una donna passiva, in attesa del cavaliere. Per me può trasformasi in una figura moderna utilizzando gli elementi classici, come struttura, situazioni, personaggi, e rivoluzionando dall’interno il personaggio”: è con queste parole che, durante la conferenza stampa tenutasi a Milano, Kenneth Branagh ha presentato il suo nuovo film Cenerentola, nelle sale nostrane a partire dal prossimo 12 marzo. A presentare la pellicola con lui, presso l’Hotel Principe di Savoia, Lily James e Richard Madden. Ovvero i protagonisti. E l’atmosfera di consenso lasciva presagire buoni, se non ottimi risultati anche in termini di box office.

La pellicola vanta un’importante componente made in Italy: le meravigliose scenografie portano infatti la firma di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che come sempre hanno fatto il pieno di lodi e acceso la più profonda ammirazione: “grazie a loro la magia esisteva ancor prima di girare“, ha commentato lo stesso Branagh. Doveroso citare Sandy Powell, che si è occupata dei costumi, e il compositore Patrick Doyle che ha curato la colonna sonora: un team di numeri uno, insomma.

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Un team reclutato per dar vita, appunto, a una novella versione di Cenerentola. Trasformare il romantico personaggio che ha cullato e continua a cullare i sogni dei bambini in una sorta di eroina dei tempi nostri (da “vittima, fanciulla debole e passiva in attesa di un principe azzurro” qual era, come sottolinea il regista). A tal fine è stata introdotta una figura che nelle pagine scritte non c’era e che ha trasmesso a Cenerentola una serie di valori che la renderanno forte e salda: la madre, simbolo della sua infanzia felice, che prima di morire raccomanda a Cenerentola di essere gentile e avere coraggio. Sono queste le armi con cui, poi, la fanciulla riuscirà a resistere dinanzi alle angheria della matrigna – Cate Blanchett – e delle sorellastre.

Quello che lascia la madre a Ella – ha spiegato la James – è un messaggio semplice e straordinario in cui mi sono subito identificata perché una ragazza di 25 anni ci deve credere. Soprattutto in un momento così frenetico c’è bisogno di concedersi il tempo di riflettere su ciò che conta davvero: la gentilezza, la bontà, il coraggio“. Al cinema dal 12 marzo.

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