Unbroken: il dramma bellico di Angelina Jolie delude le aspettative

Unbroken, nelle sale italiane dal 29 gennaio, che racconta la storia dell’atleta ed eroe Louis “Louie” Zamperini (interpretato da Jack O’Connell) ha fatto discutere durante le riprese e farà discutere dopo. La Società Giapponese per la Diffusione di Fatti Storici ha giudicato il film immorale, negando che l’esercito nipponico praticasse la tortura sui prigionieri di guerra e chiedendo alle autorità di negarne la proiezione in Giappone.

Alle dispute di ordine storico-deontologico seguiranno quelle dei critici che formeranno due fazioni, quella degli entusiasti e quella dei delusi. Non manca quel pizzico di patriottismo enfatizzato da frasi dal retrogusto solenne, come quella che il fratello dice al protagonista durante un flash-back che lo riproietta a ridosso delle Olimpiadi di Berlino nel 1936, ricordandogli che “un momento di gloria può valere una vita di dolore” così come non manca lo stereotipo dell’americano buono vessato da un nemico spietato. Le caratteristiche estetiche così come l’intreccio sono i veri punti di forza che vanno riconosciuti al film, insieme ad uno stile pulito e concentrato sui dettagli.

La sequenza del disastro aereo è quella che attirerà il favore del pubblico, realistica e spettacolare quanto basta a fare salire la lancetta che indica il livello di pathos, salvo farla precipitare vertiginosamente quando la narrazione si sposta sulla zattera in mezzo al mare, unica ancora di salvataggio per Zamperini che vi resterà 47 giorni prima di essere catturato dai giapponesi e trasferito in un campo di prigionia. Lì continuerà lo strazio per il protagonista, in un susseguirsi di torture.

Angelina Jolie nelle vesti di produttrice e regista non ha convinto la critica di genere, giudicata troppo incline a vendere una verità storica e non il proprio punto di vista sull’intera vicenda, vero valore aggiunto di chi siede alla macchina da presa. Non devono fuorviare nemmeno le tre nomination agli Oscar, assegnate per la miglior fotografia, il miglior sonoro e il miglior montaggio sonoro.

(Foto by Facebook)

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