Le armi di scena si possono ancora usare in Italia: 007 è salvo

Pericolo sventato, almeno per il momento. Circa un mese fa ha fatto parecchio discutere la legge che regolamenta in Italia la detenzione e l’uso delle armi a uso scenico, stabilendone i requisiti tecnici e indicando le procedure per il relativo riconoscimento; un comunicato congiunto di Anica e Apt ha amaramente posto l’accento sulle conseguenza per tutti i set cinematografici e di fiction d’azione: “Le perdite economico/produttive che ne deriveranno al settore si annunciano ingenti. Gli sforzi delle Film Commission, e le finalità delle politiche di incentivazione, volte ad attrarre sul territorio del nostro Paese le produzioni cine audiovisive d’azione, saranno vanificate“. Nella stessa nota è stata chiesta una “tempestiva modifica della legga in questione“, in primis per salvaguardare la competitività e lo sviluppo dei prodotti nostrani e per evitare una massiccia perdita occupazionale. Fra le più importanti produzioni in pericolo naturalmente c’era il nuovo film di 007, le cui riprese dovrebbero cominciare il prossimo febbraio. Ebbene, 007 l’ha fatta franca.

Il Governo ha infatti presentato 20 emendamenti al ddl di Stabilità all’esame della commissione bilancio del Senato e di conseguenza si potranno ancora realizzare scene di sparatorie. I set del suddetto genere, fra cui appunto quello relativo all’agente segreto più famoso della Settima arte, sono salvi. Non per sempre, però. L’obbligo di sottoporre le armi da fuoco per uso scenico (nonché le armi, anche da sparo, ad aria compressa o gas compresso destinate al lancio di capsule sferiche marcatrici) a verifiche tecniche a spese dell’interessato resta, è stato tuttavia posticipato al 31 dicembre 2015.

L’ha scampata James Bond, dicevamo. Ma anche alcune fra le fiction più amate del Bel Paese, in primis Squadra antimafia e Gomorra che, senza quei momenti adrenalici, perderebbero la loro ragion d’essere.

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