CUB – Piccole prede: l’horror che promette di diventare incubo

CUB – Piccole prede arriva in Italia proprio oggi, 27 novembre. Distribuito da Notorious Pictures, segna l’esordio nel lungometraggio del belga Jonas Govaerts, premiato come Miglior regista all’ultimo Sitges Film Festival. E’ un horror pieno di promesse. Promette di mozzare il fiato, far precipitare lo spettatore in un incubo in piena regola, togliere il sonno. Forse non tutte queste promesse vengono rispettate al cento per cento, ma di certo è un buon prodotto. Una pellicola che si distingue fra quelle ultimamente realizzate nell’ambito dello stesso genere cinematografico.

Si parte da un gruppo di boy scout, fra cui molti ragazzini, e da una gita in campeggio. In un bosco che pare innocuo ma in realtà cela insidie mortali. Fra le piante e gli alberi si nasconde infatti un uomo misterioso, un cacciatore che mette trappole letali ovunque. E si nascondono anche creature che non sono esseri umani e neppure animali. Nessuno degli scout sa chi sia fatta eccezione per Sam, un bambino di dodici anni timido e introverso che viene preso in giro proprio per il suo temperamento.

Il gioco di luci e ombre funziona, l’oscurità viene sfruttata in tutto il suo inquietante potere come richiesto dal classico slasher; la tensione c’è e dal grande schermo passa nella sale. I boyscout sono implacabilmente destinati al massacro e capiranno che aver sottovalutato Sam, averlo tormentato è stato un grande errore. Doverosa avvertenza: per guardare alcune scene bisogna essere davvero forti di stomaco. E di seguito vi mostriamo un clip, affinché si afferri bene il concetto e si possa dunque fare una scelta consapevole…

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