Torino Film Festival, Woody Allen: Magic in the Moonlight un flop annunciato?

E’ ben lontano dalla standig ovation che nel 2013 riceveva con BlueJasmin. L’ultimo film di Woody AllenMagic in the Moonlight, presentato domenica 23 novembre in anteprima per la sezione Festa Mobile al Torino Film Festival, a detta di molti è stato un flop in cui “si ride poco e ci si annoia di più”. Gli spettatori presenti in sala hanno riservato una tiepida accoglienza a quest’ultima (ennesima) pellicola di Mr. Allen. Verrebbe da citare una battuta presente anche nel trailer  del film: “Comincio a dubitare del mio buon senso”; è forse il caso che il grande regista inizi a rivolgere questa domanda anche a se stesso?

Opinioni dure che però non si differenziano molto l’una dall’altra. Gli attori sono tutti molto bravi, in primis i protagonisti Colin Firth ed Emma Stone, ma anche i ruoli minori e le comparse che gli ruotano attorno. La fotografia, la musica, il ritmo dei dialoghi sono sempre incalzanti e in perfetto stile Allen, ma c’è qualcosa che ha bloccato la buona riuscita del film, soprattutto nella visione da parte di critica e pubblico. La risposta più semplice, osservandolo bene, sembrerebbe dipendere non tanto dal fatto che la pellicola sia stata girata male, ma semplicemente dalla (forse ancora più) triste nota che sia “visto è rivisto”.

Guarda il trailer in italiano del film : Video

Questo lavoro ricorda molto alcuni dei suoi vecchi film come La maledizione dello scorpione di Giada (2001) o il più recente Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (2010). Ricordiamo che la trama del film ruota intorno alla magia. L’illusionista e spocchioso inglese Wei Ling Soo (Colin Firth), ha lo scopo di mascherare la giovane sensitiva americana Sophie Baker (Emma Stone). Tra pailettese, atmosfere Jazz e scenari mozzafiato che immortalano sullo sfondo le meraviglie della Costa Azzurra, si sviluppa l’intera trama di Magic in the Moonlight (il nome dall’osservatorio che si apre in una scena del film). Comunque non manca molto alla data del 4 dicembre per poter vedere confermare o discordare alle critiche (non sempre esatte) mosse in quest’anteprima.

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