Cinema America: continua il braccio di ferro per la tutela

La battaglia per la salvezza del Cinema America, storica sala situata nel cuore di Trastevere a Roma, continua. E vede le persone comuni, soprattutto i giovani e gli abitanti di quel quartiere ma anche diversi esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo fra cui Paolo Sorrentino, Paolo Virzì, Toni Servillo, Elio Germano e Riccardo Scamarcio, schierati affinché l’America resti uno spazio in cui fare cultura. Lo sgombero è stato effettuato nella prima mattinata del 3 settembre (per fortuna non ci sono stati incidenti), tuttavia appare sempre più concreto il rischio di forti contrasti fra il ministero dei Beni Culturali e del Turismo, che chiede la tutela della struttura, e chi invece ha voluto l’evacuazione. I proprietari, con cui finora non è stato possibile trovare un compromesso per far sì che il cinema resti a disposizione di tutti.

I proprietari. Proprio coloro che hanno lasciato il Cinema America chiuso e in uno stato di totale abbandono per ben 14 anni, fino a quando è cominciato l’occupazione da parte di comitati locali. Poi, nel 2012, ecco la riapertura. E il trasformarsi in un posto in cui fare, appunto, cultura. Concretizzare iniziative, incontrarsi, nutrire mente e spirito. Lo scorso 29 luglio il ministro Franceschini l’ha visitato e ha parlato con gli occupanti, dopo di che ha deciso di “riconoscere il valore artistico” dei mosaici là dentro realizzati da Anna Maria Cesarini Sforza e dall’ex marito Pietro Cascella durante gli anni Cinquanta. Ma non è servito neanche questo.

No, le porte dell’America sono state blindate dopo che i ragazzi hanno portato via tutti i libri e tutto il materiale necessario per l’allestimento di eventi culturali. Però c’è un però. C’è ancora una speranza. Perché se è vero, come dicono molti, che la proprietà sta cercando di demolire il cinema prima della definitiva apposizione del vincolo da parte del ministero, è anche vero che il vincolo stesso è stato chiesto anche da altri rappresentati istituzionali. Un braccio di ferro in piena regola, insomma. Con l’augurio che non la spunti chi sta pensando di costruire in quell’area delle case di lusso.

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