La bellezza è un’arma a doppio taglio e lo sa bene chi la possiede. Lo sa bene Caterina Shulha, per esempio, il cui volto sembra disegnato da un pittore impressionista: pelle di madreperla, capelli lunghi-lisci-biondi, occhi di mare e labbra da baciare. Ecco, a vederla così si direbbe che sia partita avvantaggiata nella sua carriera d’attrice. E invece no. Perché più di una volta le è capitato di fare un provino e poi sentire commenti del tipo “è brava, ma così bella non fa cinema“. Oppure le propongono sempre ruoli simili e “questa cosa – dice lei, con un tono di lieve esasperazione nella voce – mi fa pensare. In Italia si tende a categorizzare troppo gli attori; così, se hai una faccia d’angelo, ti associano sempre a determinate parti e da lì non si spostano quasi mai. E invece no, un attore deve saper far tutto… Forse un giorno ce la faremo!“. Lei, nonostante quest’intoppo, ce la sta facendo. E sentendola parlare vien difficile credere che abbia poco più di vent’anni e che arrivi dalla lontana Bielorussia, che alcuni hanno definito il “Paese dimenticato d’Europa”. Caterina ha sicurezza da vendere, un vocabolario ricco, srotola parole e pensieri senza esitazioni di sorta. Prende di mira il suo obiettivo e va avanti per la sua strada con la serenità di chi sa che può farcela. E’ arrivata in Italia quando aveva dodici anni, ha raggiunto la madre che lavora come maestra d’asilo. Durante il liceo ha cominciato a lavorare come modella, ma il suo desiderio è sempre stato quello di diventare attrice. Passo dopo passo, percorre questa strada. Ed è stata confermata per la seconda stagione consecutiva nella fiction Un passo dal cielo nel ruolo di Natasha: le riprese andranno avanti fino a novembre. Nel frattempo – ovvero in questo settembre – la vedremo nella fiction Caccia al re – La narcotici 2.
Com’è stato l’impatto con l’Italia?
… Posso dirti che, una volta arrivata qua, mi sono iscritta alla seconda media. Senza conoscere nemmeno una parola d’italiano a parte “buongiorno” (ride, ndr). Ho imparato giorno dopo giorno, ascoltando gli altri e andando a intuito. Così ho finito le medie e mi sono iscritta al liceo linguistico. Poco dopo sono arrivati i primi ingaggi come modella.
Immaginavi fin da allora un futuro d’attrice?
Ti dico solo che a partire dai tre anni ho cominciato a cimentarmi con concertini, teatrini, spettacoli improvvisati: esistono un sacco di filmini che documentato tutto ciò, ma resteranno segreti per sempre! Durante gli anni del liceo ho frequentato un laboratorio teatrale, ma ancora non avevo le idee chiarissime; poi, un giorno, la mia agenzia mi ha proposto un provino: tre pose per la miniserie La ragazza americana con protagonista Vanessa Hessler. Hanno preso me e a quel punto mi sono detta “Ah, però, non è affatto male…“.
E così hai cominciato a dividerti fra moda e recitazione.
Sì, ma la vera passione è sempre stata la recitazione. E alla moda, ormai, dedico sempre meno tempo… Tra un progetto e l’altro.
Questo 2014 è stato a dir poco intenso da un punto di vista professionale.
Sì e ne sono felice. Lo scorso maggio ho lavorato sul set del film Smetto quando voglio, fra luglio e gennaio sono stata impegnata con le riprese de La narcotici che andrà in onda a breve e ad aprile sono cominciate anche quelle di Un passo dal cielo. Io sono Natasha, ragazza che è arrivata dall’Ucraina in cerca di un futuro migliore e che si è invece trovata coinvolta in un giro di prostituzione.
Natasha è stata salvata da Pietro, il personaggio interpretato da Terence Hill, e così si è conclusa questa stagione. Sembrava certo che questa figura sarebbe uscita di scena e invece la ritroveremo anche nella terza stagione.
Esatto. Il ruolo di Natasha poteva finire in quel modo oppure avere un ulteriore sviluppo: alla fine gli autori hanno optato per questa seconda opzione e difficilmente dimenticherò il giorno in cui l’ho saputo. Con una telefonata, mentre ero su un treno per Milano. Questo, per me, è un progetto molto importante. Il ruolo più importante che finora abbia mai avuto.
Cosa succederà a Natasha?
Scoprirà che in realtà il suo bambino non è morto. Nella prima puntata riuscirà a riprenderselo, ma glielo porteranno di nuovo via. E così comincerà una lunga ricerca durante la quale avrà nuovamente l’aiuto di Pietro. E al suo fianco si ritroverà anche un nuovo personaggio, Tommaso Belli (interpretato da Tommaso Ramenghi, ndr).
Cosa ti piace di più di lei?
Innanzi tutto il fatto che è un personaggio in continuo movimento. Non si ferma mai, sotto nessun punto di vista. Ha una vita complicata. Lo scorso anno era sempre sofferente, per ovvi motivi; quest’anno passa attraverso molti cambiamenti e vive anche momenti di dolcezza e serenità grazie a Tommaso, prima di tutto. Ciò mi ha permesso di sperimentare altri registri recitativi, oltre a quello – appunto – drammatico.
Come lavori ai personaggi?
Leggo il copione e cerco di fare riassunti secondo il mio punto di vista, come se non conoscessi le battute degli altri: così riesco a capire cos’è cambiato nel personaggio e nel suo mondo interiore. Dopo tutto anche nella vita è così: mica sappiamo cosa diranno e faranno gli altri, no?
La produzione di Un passo dal cielo rappresenta un’eccezione rispetto al discorso della bellezza…
Sì, per fortuna. Anche se ti dirò: hanno ridotto al minimo il trucco del viso, ho solo la base. Il primo giorno c’è stato il panico dopo la seduta al trucco, perché risultavo troppo appariscente, dunque hanno subito invertito rotta (ride, ndr)!
Domanda forse un po’ scontata ma inevitabile: com’è lavorare con Terence Hill?
Credo che Terence sia uno dei pochi veri professionisti rimasti. Intendiamoci, ho lavorato con tante persone carine e gentili, ma lui è “oltre”. Mi ha accolta subito, mi ha aiutata in tutti i modi possibili. E’ molto umili, e ormai trovare un attore umile è davvero un’impresa. Invece lui… Uno si aspetta che un attore così grande si comporti in un certo modo e allora, con la sua umiltà, Terence spiazza tutti.
Cosa fai quando non lavori?
… Dormo! Però poi mi annoio… E allora leggo o vado al cinema: che dirti, non faccio grandi cose quando non lavoro!
Il tuo sogno più sfrenato?
Arrivare al livello più alto. Girare bei film, anche sperimentali. Arrivare in America!
Foto by Facebook