Tutti gli amanti di Belle e Sebastien saranno sicuramente felici di sapere che nel 2015 vedremo il sequel del film che all’inizio dell’anno ha trionfato al botteghino (oltre sette milioni di euro totali e solo due milioni nel primo weekend di programmazione lo scorso gennaio). Lo ha annunciato la Notorious Pictures: Belle e Sebastien 2, diretto dal regista Christian Duguay (Cenerentola, Anna Karenina) al posto di Nicolas Vanier e prodotto da Gaumont con un budget di ben venti milioni di dollari (cifra tre volte superiore a quella della prima pellicola), sarà proiettato nell’autunno del prossimo anno.
Le riprese dovrebbero iniziare a breve e nel cast ci sarà anche un attore italiano di cui ancora però non è stata svelata l’identità. Chi è? Quelli più richiesti dell’ultimo anno sono Raoul Bova, Luca Argentero e Marco Giallini: sarà uno di questi tre oppure la produzione ha deciso di puntare su qualcun’altro? Questo non si sa. L’unica cosa certa è che vedremo nuovamente sul grande schermo l’inseparabile coppia composta dal piccolo orfano Sebastien (interpretato da Félix Bossuet) e dal suo cane Belle. I due saranno protagonisti insieme al nonno adottivo Cesar (Tchéky Karyo) di una nuova avventura alla ricerca dell’amica Angelina data per morta dopo un incidente aereo dal rientro dalla guerra (il primo lungometraggio è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, leggi la recensione di Velvet Cinema).
Sebastien e Cesar ricorrono all’aiuto dell’aviatore Pierre Marceau che effettua un volo di ricognizione sulle montagne dove si è schiantato proprio l’aereo. Nel corso della spedizione Pierre scopre di essere il padre di Sebastien (anche se Cesar già lo sapeva) e così può finalmente raccontare al figlio la verità sulle sue origini. “Siamo molto orgogliosi di portare in Italia il seguito di questo film di successo internazionale – ha detto Guglielmo Marchetti, Amministratore Delegato e fondatore di Notorious Pictures – che ha contribuito in maniera importante a farci raggiungere il primato nella classifica dei distributori indipendenti italiani“.
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