Jersey Boys: Clint Eastwood racconta quei ragazzi che sfidarono i Beatles

Il nome di Clint Eastwood, quando si parla di registi, è ormai una consolidata garanzia. Esperienza, intelligenza, sensibilità, qualità: ecco di cosa sono sinonimo i suoi film, e finora di flop – o delusioni – nemmeno l’ombra. E’ dunque con piacere che puntiamo l’attenzione su Jersey Boys, il cui arrivo nei cinema italiani è fissato per il prossimo 18 giugno. E’ una sfida. E’ un musical drammatico che racconta la storia dei Four Seasons, unica band con le carte in regola per competere con i Beatles negli anni Sessanta.

Francesco Stephen Castelluccio, Tommy DeVito, Nicholas Macioci e Robert Gaudio: questi i nomi dei quattro talentuosi, giovani e arditi italoamericani del New Jersey, di Newark che avevano addosso una gran voglia di cambiare vita. E cambiare nome, anche. Così il leader, Francesco, diventò Frankie, Tommy restò tale, Nicholas preferì farsi chiamare Nick e Robert si fece chiamare Bob. Nel 1960 uscì la canzone Sherry, che senza troppa fatica arrivò a capeggiare la classifica Usa.

Poi – nel 1964 – in Americano arrivarono i Beatles e si scatenò una British Invasion in piena regola. I Four Season furono gli unici in grado di fronteggiare un simile fenomeno (la Beatlemania) anziché soccombere come tutti gli altri. Ecco, il buon Clint ha deciso di raccontare la loro storia in questa sua nuova fatica. Il titolo è lo stesso della commedia musicale teatrale rappresentata con grande successo a Broadway nel 2005. Il protagonista di quello spettacolo è anche il protagonista del film: John Lloyd Young. Che interpreta, ovviamente, il ruolo di Frankie Valli.

Frankie Valli canta ancora, il suo falsetto non ha eguali. E’ una leggenda della musica pop a stelle e strisce.

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