Roma Criminale, (coraggioso) omaggio ai polizieschi degli anni ’70

Il 6 dicembre arriva nelle sale Roma Criminale, opera prima di Gianluca Petrazzi (leggi qui la trama). Un chiaro omaggio ai polizieschi italiani targati anni Settanta, che punta molto sul talento – sempre più evidente – del protagonista Luca Lionello. Lui interpreta Er Toretto, mentre Alessandro Borghi veste i panni del Commissario Lanzi.

Un omaggio coraggioso, Roma Criminale, che ha saputo scansare abilmente il rischio di fare il verso a Tomás Milián o di provocare una sorta di effetto fotocopia. L’originalità non manca, così come l’ispirazione. D’altra parte, c’è qualche limite di cui però Petrazzi – ed ecco ancora il coraggio – è perfettamente consapevole. Le riprese sono state realizzate in sole cinque settimane e con un budget limitato: con più tempo e più denaro a disposizione, riflette lo stesso regista, alcune sbavature non avrebbero preso forma.

Se lui manifesta qualche lieve rammarico in tal senso, che tuttavia non affievolisce l’orgoglio della creazione, Lionello è soddisfatto a tutto tondo. Anche perché Roma Criminale è il frutto di un ottimo lavoro di gruppo, un affiatamento che sul set è stato reale e che lo spettatore riesce ad avvertire con chiarezza. Una ferrea volontà che ha permesso di superare tutti gli ostacoli del caso. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il produttore Gino Montegrande, decisamente fiero di aver sostenuto il progetto di Petrazzi. L’attenzione è puntata sul paragone fra la “vecchia” criminalità organizzata, che comunque si basava su indiscutibili codici d’onore, e i nuovi mafiosi. Che non hanno alcun senso del rispetto e sono accecati dalla sete di potere. Un contrasto che sta prendendo sempre più forma nella vita reale e che ancora il cinema tiene a una certa distanza.

Sì, Roma Criminale è un film coraggioso. Ed è anche per questo che Simona Cavallari, Simone Corrente e Claudio Fragasso hanno accettato di fare una partecipazione straordinaria.

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