Si prepara a far discutere il nuovo biopic dedicato alla principessa Diana: a vestire i panni di Lady D – nella pellicola di Oliver Hirschbiegel che racconta i suoi ultimi due anni di vita e il suo amore segreto con il medico l’anglo-pakistano Hasnat Kahn – sarà la 44enne Naomi Watts. “Il film fa vedere una Diana non sempre perfetta. Mi rendo conto che la famiglia reale non sia stata contenta della decisione di girarlo”, spiega in un’intervista pubblicata su Repubblica.
“Non voglio commentare gli aspetti più controversi della sua vita, ma nel film si vedono anche aspetti di lei non tutti edificanti. Diana aveva tanti lati, ma alla fine è indubbio l’amore che la gente ha avuto per lei. Quando è morta non c’era più un fiore a Londra, erano tutti per lei davanti ai cancelli reali di Buckingham Palace”, ha spiegato l’attrice che ovviamente si è documentata moltissimo sulla principessa e ha scoperto alcuni aspetti del suo carattere che ignorava. “Non sapevo che Diana avesse un senso spiccato per l’umorismo. Raccontava barzellette, cosa che non ti aspetteresti da una principessa, e poi c’era in lei una parte ribelle, sempre interessante”.
Anche se non è la prima volta che interpreta al cinema una persona realmente esistita, “nel caso di Diana è diverso, perché era la donna più famosa dei suoi tempi e c’è una quantità impressionante di materiale su di lei, filmato o meno. Mettere i pezzi di Diana insieme è stato come un puzzle, e come tutti gli appassionati di puzzle anche io ho provato una sorta di ossessione maniacale. Ho passato giornate intere, prima delle riprese, ad ascoltare la sua voce sul mio iPod mentre facevo ginnastica. O a vedere le immagini delle sue interviste senza audio, cercando di darle io stessa una voce. Mi sono concentrata sul suo modo di camminare e di sorridere. È stato il lavoro più duro che abbia mai fatto nel dare vita a un personaggio”.
A restare più impressa nella sua memoria, comunque, è stata la tragica notizia del grave incidente che è costato la vita a Diana, inseguita dai paparazzi nel tunnel dell’Alma di Parigi. “Mi trovavo a Vancouver a girare un film, ed ero a cena in un ristorante con amici quando abbiamo sentito la notizia di questo orribile incidente. Dicevano che Dodi era morto sul colpo, ma che Diana era ancora viva. Poi giunse la notizia della sua morte, che fu sconvolgente per tutti“, ricorda la Watts.
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