Intervista a DiCaprio: “Gatsby, un grande romanzo americano”

Il Grande Gatsby
Gatsby, un grande romanzo americano“: si apre con queste parole di Leonardo DiCaprio l’intervista concessa dalla star a Repubblica.it. Il protagonista dell’attesissimo “Il Grande Gatsby” di Baz Luhrmann concede al pubblico placide e ponderose parole, affrontando vari temi: anzitutto la sua opinione sul romanzo classico di Francis Scott Fitzgerald

Quando si parla de “Il Grande Gatsby”, ci si riferisce ad un testo noto come “il grande romanzo americano”. E’ così imbevuto da un’idea di democrazia, del grande sogno americano – il creare se stessi per merito della propria immaginazione – in un posto come l’America, che era in esplosione e sbocciava come un fiore. Gatsby ricrea se stesso da un passato umile per poter riconquistare una ragazza ricca, di sangue blu, praticamente la “Principessa Reale Americana”. Credo che tutti abbiamo un attaccamento a Gatsby, da quel punto di vista, un’affinità nel sognare. Quando ho letto il libro all’inizio, alle scuole medie, allora non colsi le sfumature. Feci il mio tema sul testo, lo giudicai un libro interessante, una storia d’amore americana. Ma solo quando l’ho riletto da adulto molte altre volte – e questo è uno di queli libri che devi rileggere e rileggere, e rileggere ancora – che ho potuto cogliere le sfumature dei personaggi, comprendere che ogni cosa ha un significato doppio o triplo, o leggere i simbolismi. E’ un romanzo scritto meravigliosamente, sotto vari punti di vista: mi sentivo come uno “spione” che ascoltava le conversazioni private. Solo quando sono diventato adulto ho apprezzato quanto è complesso e interessante quest’uomo, Gatsby, quanto è potente la sua storia, profetica in quel periodo storico. E’ veramente un romanzo che cattura l’America di quel tempo, ma è anche senza tempo e universale, toccando temi intrinsechi all’umanità.

Riguardo il personaggio di Jay Gatsby e la sua interpretazione, DiCaprio continua:

La cosa interessante è che ho girato tre film di seguito: Gatsby per primo, Django Unchained e The Wolf of Wall Street. Quello che è affascinante è che io in genere non mi ponga molte domande sulle motivazioni per le quali faccio i film, ma mi sono reso conto che tutti e tre questi film gravitano attorno al tema della corruzione della ricchezza in America. E’ cominciata nel 1860 con il latifondista e schiavista di Django; poi negli anni 20 con Gatsby, un uomo che viene risucchiato nel sottobosco criminale per rifarsi e diventare un miliardario nella nuova America; e infine con Wolf gli anni 80, la corruzione di Wall Street e le manipolazioni del mercato azionario. Suppongo che questo genere di temi, che leggo nelle notizie di oggi e che attraversano il mondo, siano penetrati nel mio processo di selezione, inconsapevolmente o meno. E’ interessante accorgermi improvvisamente di come sia centrali in tutti i periodi storici dell’America.

Mentre aspettiamo tutti la presentazione del film all’apertura del prossimo Festival di Cannes, e l’immediata uscita in sala in Italia prevista per il prossimo 16 maggio – vi ricordiamo che il 16 maggio è anche l’ultimo giorno per approfittare della Festa del Cinema, pagando il biglietto 3€ – si è svolta ieri a New York la prima mondiale del film.

Un red carpet affollatissimo di star e musicisti: dal cast Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Joel Edgerton, Isla Fisher, Amitabh Bachchan e il regista Baz Luhrmann; mentre Jay-Z, noto guru del rap e produttore della colonna sonora, era accompagnato tra gli altri dalle cantanti Emeli Sandè e Florence Welch. Abbiamo raccolto una ricca fotogallery delle star presenti, potete sfogliarla partendo da questo link…

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