Die Hard: 25 anni di “Yippee-Ki-Yay, Motherfucker!”

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“Yippee-Ki-Yay, Motherfucker!” è probabilmente la battuta più iconica di John McClane, e per osmosi del suo storico interprete Bruce Willis. 25 anni di film sono un tempo lunghissimo nella storia del cinema. Qualsiasi star ne uscirebbe provata, e infatti Bruce Willis non nasconde mai nelle ultime pellicole il passare del tempo. Sono lontani i giorni della “fronte alta” ormai trasformata in un cranio nudo, così come la canotta bianca è stata sostituita da una più salubre camicia a quadrettoni di flanella. Eppure la vecchia roccia John McClane è ancora lì, per l’ultima volta sulla cresta dell’onda. Onore al merito. Cominciamo quindi con una compilation di tutti i momenti “Yippee-Ki-Yay, Motherfucker!” dai quattro precedenti film di “Die Hard

Yippee ki yay Compilation – Die Hard

Tutto comincia nel Luglio del 1988, quando esce al cinema “Die Hard: Trappola di cristallo“. Un ancora sconosciuto al grande pubblico Bruce Willis porta sullo schermo per la prima volta il poliziotto di New York John McClane. In volo verso Los Angeles per passare il Natale con la propria famiglia, apprende che sua moglie è stata rapita da un gruppo di terroristi dell’allora Germania Est. I terroristi presidiano il grattacielo della Nakatomi,e John decide di entrare in azione. Sarà una strage, letteralmente l’inizio della tradizione del bodycount, ma poco importa. Critica e pubblico acclameranno la pellicola come un film action perfetto. Willis diventerà un’icona pop istantanea, e sull’onda di quel primo successo affronterà una carriera trentennale sotto le luci della ribalta come star di primo piano. La scena finale in cui Hans Gruber/Alan Rickman vola dalla finestra, poi, è epica!

Nel 1990 Esce “Die Hard: 58 minuti per morire“, film nel quale stavolta sono i terroristi sudamericani a incastrare John McClane in un areoporto, mentre attende l’arrivo dell’aereo della moglie sempre per festeggiare la vigilia di Natale. John si farà valere, il film rende meno dell’originale, ma comunque non demerita. Segnaliamo Franco Nero nel ruolo del villain, il Colonnello Stuart.

Uno iato di 5 anni porta in dono forse uno dei migliori film della serie: “Die Hard: Duri a morire” nel 1995 vede John McClane difendere New York, splendidamente caratterizzata, dall’assalto di terroristi appassionati di indovinelli, i quali minacciando stragi nel cuore della città. Nel film Bruce Willis si trova a fare coppia con una spalla d’eccezione che dona anche bei momenti comici alla pellicola, Samuel L. Jackson. Ricordiamo anche la caratterizzazione di Jeremy Irons come villain.

Infine, nel 2007, ad un passo dalla pensione, John McClane si trova a difendere un giovane hacker Justin Long (Mr. “I’m A Mac“, per la cronaca) da un gruppo di cyber-terroristi che promettono grossi guai proprio nel Giorno dell’Indipendenza. Il film forse meno riuscito, ma vedere Bruce Willis che distrugge un elicottero lanciandoci un’auto in volo contro, oppure che salta su un F-35 in decollo picchiando coi pugni nudi… che spettacolo!

Ed eccoci al quinto capitolo in uscita il 14 Febbraio 2013, quel “Die Hard: Un buon giorno per morire” a cui abbiamo dedicato questo post pochi minuti fa. John McClane si congeda da noi in grande stile, restando un’icona pop del cinema d’azione americano. Solo pop-corn e coca-cola. Pistole che bucano lo schermo, cattivi che si fanno ammazzare come mosche. Magliette sporche di sangue e sorriso sardonico. Ciao John McClane. Ci mancherai!

“Yippee-Ki-Yay, Motherfucker!”

P.S. …E non perdetevi la gallery di foto dell’evento commemorativo per i 25 anni di Die Hard…

(foto: AngryWhiteWanker)

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